Ma parliamo di Crypto. Innanzitutto, a differenza dei
sopraccitati, non ha alcun riferimento storico e non ha come protagonista il (l’eroico
per gli appassionati) professor Robert Langdon. La protagonista invece è Susan
Fletcher, responsabile della divisione di crittologia della National Security
Agency chiamata Crypto. Crypto dispone di un sofisticato computer, Fortezza
Digitale, che è capace di decifrare tutte le comunicazioni criptate che
interessano la sicurezza nazionale al fine di prevenire atti criminali come il
terrorismo. I problemi per Susan nascono quando il genio dell’ informatica
Ensei Tankado riesce a creare un programma in grado di ingannare Fortezza
Digitale che, se venisse diffuso, provocherebbe il fallimento dell’
organizzazione rendendo il supercomputer, costato miliardi di dollari, obsoleto
e quindi inutile. La diffusione del programma però dipenderà dal ritrovamento
della password, compito affidato al fidanzato di Susan, David. Ma egli non sarà
il solo ad andare a caccia della password… Intanto, a Washington, Susan si
troverà a combattere per l’ Agenzia nella quale crede, mettendo a repentaglio
la propria vita e quella di David.
Allora… premetto che, se devo dare un giudizio personale al
libro, mi è molto difficile essere obiettiva perché Dan Brown è il mio autore
preferito per il genere thriller. Mi sento solo di dire a chi ha già apprezzato
le qualità di Brown nella lettura dei suoi romanzi più celebri, che saranno
molto soddisfatti di Crypto. Perché anche se non ci sono quegli “elementi del
mistero” legati alla storia (come Il
Priorato di Sion, I Templari, Gli Illuminati e La Massoneria) presenti nel “ciclo di Langdon”, e anche se non ci sono
quei riferimenti alla simbologia tipici delle competenze professionali dell’
autore, l’ inconfondibile stile narrativo di Brown rende possibile allo
scrittore stesso di creare dei momenti di suspense, per la gioia degli amanti
del genere. Per chi invece non ha ancora avuto il piacere di conoscere Dan Brown,
questo è un ottimo libro per iniziare, ma non nascondo che rimarreste più
colpiti nel leggere Il codice Da Vinci o
Angeli e demoni; l’importante è che
non vediate prima i film.
Chiudo col dire al lettore dei romanzi di Dan Brown che è
importante non prendere tutto ciò che è scritto per vero e storicamente
documentabile. Nel senso che la cosa più giusta da fare durante la lettura di Angeli e demoni ad esempio, sarebbe
condurre un piccolo studio parallelo sugli Illuminati. Se nel fare ciò,
eseguite delle ricerche in internet, troverete dei siti dove degli esperti ci
dicono, in riferimento ai romanzi di Brown, quali sono i fatti per i quali non
esistono prove storiche, quelli che sono stati inventati, quelli realmente
accaduti sui quali sono state fatte delle illazioni e infine i veri e propri
fatti storici.
E questo è tutto! Vi ringrazio per l’ attenzione e non
dimenticatevi di lasciare un commento. Alla prossima!
Bella recensione!Credo che lo leggerò prima o poi... ^.^
RispondiEliminaGrazie! Mi ha talmente coinvolto scrivere una recensione di questo romanzo che mi sono dimenticata di raccontare di un qualcosa che non mi è piaciuto. In realtà c'è un gioco di parole in latino che Dan Brown fa anche ne "Il simbolo perduto", ultimo suo libro... e questo non mi è piaciuto perchè conoscevo già la soluzione. Tutto qua. Volevo sembrare un po' professionale, e non l'adulatrice di Brown che sono, ma non ci sono riuscita... XD
RispondiEliminaPS: comunque te lo presto quando vuoi!