giovedì 16 febbraio 2012

RECENSIONE: LA GIURIA (libro e film)

La giuria (The runaway jury) è un best seller del noto romanziere americano  John Grisham che, in Italia, è stato pubblicato nel 1996 dalla Mondadori. E’ uno degli ultimi libri che ho letto e ho scelto di parlarne nella mia prima recensione in quanto, essendoci la possibilità di fare un confronto tra questo e l’omonimo film, raccoglie in sé gli argomenti che vorrei trattare in questo blog. Quindi, come vi ho già anticipato, nel 2003 il romanzo è stato adattato per il grande schermo, come già successo a diversi libri di Grisham.  Il genere delle due opere è il legal thriller.

Nel libro, un uomo muore a causa del fumo e per questo sua moglie, Celeste Wood, decide di fare causa alle più importanti aziende produttrici di sigarette, le cosiddette “Big Four”, e in particolare alla Pinex. Sull’ articolarsi del processo Wood-Pinex, Grisham, narratore onnisciente, srotola le storie dei 15 giurati, e in particolare di Nicholas Easter, il protagonista del romanzo. Nicholas sin dai primi capitoli risulta un personaggio misterioso, che ha il chiaro intento di entrare a far parte della giuria per trarne dei vantaggi personali; in questo verrà aiutato della sua ragazza, Marlee. A rappresentare la vedova Wood troviamo lo stravagante Wendall Rohr, avvocato principale dell’ accusa. Andando a contrastare l’immagine di quest’ ultimo, Grisham ci descrive un impeccabile Durwood Cable, avvocato principale della difesa. Per quanto riguarda la “squadra” della difesa però, il personaggio più in evidenza è sicuramente il consulente per la selezione delle giurie, Rankin Fitch. E’ questo che tiene i contatti con i presidenti delle aziende citate a giudizio, e che, difendendo gli interessi di questi, userà le strategie più subdole per portare il voto dei giurati a favore della difesa. Nella sua missione però incontrerà due ostacoli, Nicholas e Marlee, il cui intento rimarrà segreto fino alle ultime pagine.

Questo è un romanzo con una forte caratterizzazione dei personaggi, infatti mi è bastato citare i più importanti per riassumerne la trama. La lettura è risultata in generale molto scorrevole; la noia è subentrata solo nella parte in cui un perito, interrogato dagli avvocati, spiega la composizione scientifica delle sigarette e i disturbi legati al fumo di queste; oltre a questo, le altre testimonianze sono interessanti. L’ altra difficoltà, secondo me, è la moltitudine dei personaggi secondari, per cui, a volte leggendo un nome, non si trova automaticamente il collegamento ai personaggi principali o alle situazioni precedentemente descritte. La cosa che più mi ha colpito di questo libro è la facilità con cui, degli uomini di legge, arrivano a usare dei mezzi illegali per vincere la causa; la corruzione è infatti una costante in questo romanzo. Comunque ve lo consiglio semplicemente perché è molto coinvolgente, e mi rivolgo agli amanti del thriller e non.

Il film si svolge sulla falsa riga del romanzo, ma la differenza principale è che nel film, non vengono imputate delle multinazionali del tabacco, bensì un’ azienda produttrice di armi da fuoco. Però devo dire che in 2/3 scene compare il tema del fumo; scelta che mi sembra priva di senso e utilità. Per il resto le differenze sono minime. Non mi è piaciuto l’ agente russo (tipo ex KGB) che viene mandato da Fitch per introdursi nell’ appartamento di Easter; secondo me si poteva evitare di far comparire un personaggio così stereotipato. A parte questo, il film è piacevole e, per chi ha letto il libro, privo di grandi sorprese. Comunque vale la pena guardarlo, oltre che per il motivi già enunciati, per attori come John Cusack (Easter), Dustin Hoffman (Rohr) e, per me il migliore in questo film a livello recitativo, Gene Hackman (Fitch). A proposito di recitazione, devo dire che sono rimasta delusa nel leggere nei titoli di testa il nome di Jennifer Beals, per poi vederla in un ruolo marginale con 2/3 battute… secondo me meritava di più.

E questo è tutto! Vi lascio con una scena simbolo del film, vi ringrazio per l’ attenzione e non dimenticatevi di lasciare un commento. Alla prossima!



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